martedì 28 ottobre 2014

Discordanze

Questo post, anche se contiene alcuni elementi nuovi, è un po' una ripetizione “necessaria”, e anche un po' fuori tono rispetto agli intenti delle ornitoteche; può sembrare anche lungo: se alcuni non ne coglieranno l'essenza, non mancherò di estrarne frammenti più brevi e intellegibili.

È già quasi tutto in questi quattro post:

L'ing. dott. Dario Ligori è quello che ha permesso a questa ornitoteca di mostrare sul campo due errori logici (e un po' di meschinità); più precisamente e usando i nomi “tecnici”:

  • affermazione del conseguente (errore di logica formale);
  • contextomy (in inglese) o fallacia della citazione fuori contesto (errore di logica informale);
  • (istigazione al trollaggio).

Tutto ha origine comunque dai suoi argomenti persuasivi contro la posizione dei no-euro. Nel primo post ho parlato appunto dell'affermazione del conseguente.

Avevo già avuto modo di descrivere quell'errore in un altro post, “Il latte fa male1, il quale viene citato proprio all'inizio di “Imparo dall'ingegnere”.

Ciò dovrebbe rendere chiaro il fatto che certamente so che si tratta di un errore — e infatti, non sono io a commetterlo, bensì sostengo che sia stato l'ing. dott. Ligori a farlo.

Nonostante ciò, il Ligori ha affermato più volte (anche dopo le spiegazioni) che l'errore fosse mio e ha dedotto (strumentalmente, per il suo pubblico) che io fossi «un ignorante», uno che «non capisce un cazzo di logica».

Comprendere l'italiano…

Nello scambio di cinguettii si è arrivati al punto in cui mi sembrava (per ora diciamo così) che l'ing. dott. Ligori avesse fatto quell'errore quando, dall'alto della sua arroganza, diceva: Credi di non essere di dx? Ti sbagli. Così replicai come è noto e già mostrato nel post “Imparo dall'ingegnere”.

Se, ad un certo punto di un dialogo, qualcuno dice

cioè X… ah, se è la verità, m'inchino

dovrebbe essere facile capire, grazie al “cioè” e all'evidente sarcasmo, che 1) “X” è una riformulazione di qualcosa che è stato detto o insinuato in precedenza; 2) si vuole sottolineare proprio il fatto che “X” è sbagliato.

Facciamo un esempio diverso ma che ha in comune le stesse espressioni chiave.

«Nicole Kidman è una bella donna.»

«Ha dei piedi bruttissimi, il seno rifatto, il resto lo fa il trucco. Fidati, è la verità.»

«Cioè la Kidman è brutta… se è la verità, m'inchino.»

Capire questo genere di cose fa parte della capacità base di comprensione del linguaggio. Nonostante l'ing. dott. Ligori sia un genio intelligentissimo2, evidentemente gli è sfuggito che quella “X” era niente altro che la riformulazione di qualcosa che aveva detto lui (che mi sembrava che avesse detto lui) — se l'avesse capito, magari avrebbe sbottato qualcosa del tipo “non ho detto nulla di simile!”

Come si spiega quel suo “sibillino” e gratuito «ignorante, l'implicazione è a senso unico»?3 (A cui non sono seguite spiegazioni, sebbene le abbia chieste — per il beneficio del dubbio.)

Come si spiega che continui ad andare in giro a dire che non capisco un cazzo di logica? Non può di sicuro dedurlo da questi scritti, che non contengono errori di logica formale. Non può dedurlo dalla “codifica” (in salsa logica proposizionale) di quanto ha, secondo me, detto lui, dal momento che parlare di un errore è diverso dal commettere l'errore di cui si parla… Un ing. dott. dovrebbe arrivare a capire la differenza.

(Ci sono poi i suoi amici che lo prendono come “referente culturale” e credono alle sue ripetute bugie o manipolazioni strumentali della realtà — tanto che mi ritrovo “il Male” a dirmi che lui potrebbe aggrapparsi alla mia logica: c'è stata una “contaminazione”, come risulta evidente anche dal tweet in cui l'ing. dott. si inserisce in tutt'altro tipo di discorso — dove la logica c'entra poco — per dire che nego l'evidenza anche dove ci sono regole certe…)

…ed essere “onesti”.

Nell'ornitoteca “Imparo dall'ingegnere” spiego qual è l'errore e cosa mi spinge ad affermare che l'ing. dott. l'abbia commesso.

L'esposizione forse non è delle più lineari e limpide, per via del giusto tempo massimo che si può dedicare a questo tipo di cose. Ma una cosa è certa: è impossibile ricavare da quel testo che io abbia commesso quell'errore di logica formale, come fa invece l'ing. dott. Ligori.

Come già detto, significa non capire la differenza tra «È sbagliato dire: “Lignottoganglite”» e «Dico: “Lignottoganglite”».

Magari il cioè e il sarcasmo non sono stati sufficienti a fargli “intuire” che «dx nazionaliste son anti€ ⇒ (anti€ ⇒ sei di dx)» non era una mia asserzione, ma qualcosa che ritenevo avesse detto lui, così come lo si può ricavare (ritengo4) dallo scambio dei tweet.

Però il testo dell'ornitoteca “Imparo dall'ingegnere” è chiaro. Infatti scrivo:

vabbè che potrei essermi sbagliato anche in un compito tanto banale come quello di “codificare” in breve il suo modo di ragionare, così come è emerso dai tweet…5

È detto esplicitamente che quella è la “codifica” del suo (dell'ing. dott.) modo di ragionare, così come è emerso dai tweet. Se si unisce ciò a quanto scritto nell'incipit dove rimando al post “Il latte fa male”, — ripeto — è impossibile concludere in buonafede che io abbia commesso un errore di logica.

Il frammento su citato compare nello stesso paragrafo dove parlo dei miei «incompleti studi di fisica», un'informazione che l'ing. dott. ha memorizzato benissimo. Quindi è pure difficile immaginare che quel paragrafo gli sia sfuggito…

Ma l'ing. dott. Ligori è troppo avanti per capire queste differenze. Quisquilie. Preferisce lanciare l'anatema “ignorante” alla prima occasione, tanto per ordinare al suo pubblico chi deve avere ragione e chi no. Poi, se il discorso si fa un po' troppo dibattuto, si impegna ad esercitare la sua egregia capacità di comprensione del testo, argomentando con una citazione fuori contesto, di cui accenno nel post “Abbaia a comando”, e poi scatenando l'orda troll capitanata dall'amico Tullo Ostilio.

La citazione fuori contesto viene realizzata tramite uno screenshotnel quale cerca di darsi ragione: invece di citarmi in modo corretto («è sbagliato se dico: “Lignottoganglite”, e l'ingegnere dice proprio quello») tenta di estrapolare solo una parte («dico: “Lignottoganglite”»)6.

Questo è il tenore dei post dell'ing. dott. Ligori. La schizofrenia si riferisce al fatto che io neghi di aver affermato che è giusto che A⇒B implica B⇒A7: infatti, come già ricordato, sto parlando di un errore commesso dall'ingegnere stesso, cioè, come già detto, l'errore dell'affermazione del conseguente8.

Infine, l'ing. dott. Ligori ci mostra qual è il suo modo preferito di discutere e dirimere divergenze di “vedute”, chiamiamole così: chiama il suo mastro di Troll. Fatto che poi ha dato origine all'ornitoteca “Abbaia a comando”.

Finisce qui. O forse no.

Cercando di fare chiarezza (si fa per dire) dopo la confusione generata scientemente dall'ing. dott. Ligori, tra contextomy, inspiegabili “fraintendimenti”, ripetute e volgari negazioni (fondamentalmente tramite ad hominem9) della correttezza dei miei argomenti — mai realmente discussi —, e infine dopo il già citato comando di attacco, ho scritto un altro post, “La scappatoia dell'ingegnere”.

Fine. O forse no.

Qualcuno cita le mie orniteche, forse per ricordare all'ing. dott. Ligori dove l'hanno portato le sue quasi due lauree, e lui che fa? “Riassume” con questo tweet10.

Leggiamo:

un deficiente montato no € usa il fatto che io abbia detto "tutti i neofastisti sono no €" per far credere che io abbia detto "tutti i no € sono fascisti", commettendo un evidente errore di logica. Solo che è un ignorante peggio di Barin (infatti non è stato capace di finire e secondo me manco di iniziare fisica -il no € autore del blog, Barin chissà se ha fatto le materne, che io invece sto seguendo con successo mentre lavoro 8 hh/g) e quindi ha usato la relazione sbagliatissima se A⇒B allora B⇒A, quando semmai è se A⇒B allora non-B⇒non-A, cioè se 'tutti i fascisti sono no € 'tutti i si € sono non fascisti'

L'autoesaltazione produce un effetto autoironico nel momento in cui scrive che ho «usato la relazione sbagliatissima se A⇒B allora B⇒A»11.

Infatti non la uso da nessuna parte: la riporto, come “codifica” di ciò che ha detto proprio l'ingegnere e scrivo in modo chiaro che è così. Usarla vorrebbe dire provare a “dimostrare” un argomento tramite essa, cosa che non faccio: prendo invece i suoi tweet ed estraggo quel “ragionamento”, per dire che è sbagliato.

È anche falso e sbagliato affermare che parto da “quella” ipotesi errata, come dice qui:

Semmai quello è il punto a cui arrivo dopo aver considerato i suoi tweet. La “codifica” delle affermazioni dell'ing. dott. Ligori è infatti il punto finale che rende evidente il suo errore — il resto è spiegazione dell'errore stesso. In seguito si può solo da aggiungere che l'ing. dott. Ligori usa argomenti persuasivi (non razionali e in questo caso non validi secondo la logica formale) per dire, in breve, che la posizione no-€ è certamente “sbagliata” e non desiderabile — nello stesso modo in cui verrebbe detto in uno spot pubblicitario.

Ora12 è il caso di mostrare per l'ennesima volta il “ragionamento” dell'ing. dott. Ligori, come esso contenga quell'errore, e che tipo di discorso si può fare per spiegare come mai un errore del genere entri nei dialoghi di luminari come l'ing. dott. Ligori. (Se avete letto le note fino a questo punto, dovreste esservi fatti già un'idea.)

Non l'ha detto, l'ha voluto dire, …

Prima di tutto…

In un paragrafo di “La scappatoia dell'ingegnere” (l'ultimo prima della sezione Quattro spiccioli) spiego perché ho “alzato il tiro” sostituendo “destra” e “destra nazionalista” con “neofascisti”13. Comunque, motivi per farlo se ne trovavano già nel primo post.

Il genere di errore di logica formale in esame prescinde dal significato delle parole coinvolte, per cui è irrilevante.

La questione è tutta (o quasi) contenuta in pochi tweet.

Qui è lampante l'errore; ma non lo è per tutti, per questo l'ho “decostruito” nei due post già più volte citati. Come altro scriverlo per far capire che si tratta proprio dell'errore in oggetto?

Parafrasiamo:

Non è uno stereotipo dire che la “destra” (nazionalista) voglia uscire dall'euro: tu non crederai mica di non essere di “destra”? Ma perché non posso crederlo? Perché sei un «montato no-€» Ciò conferma — suggerisce il Ligori con la sua costruzione — che non è uno stereotipo che la “destra” (nazionalista) voglia uscire dall'euro…

Cioè

P⇒Q. Se sei di “destra” (nazionalista), allora sei no-€
Q. Sei no-€.
∴P. Allora sei di “destra” (nazionalista).

Ancora un altro modo per parafrasarlo, e questo è più vicino a quanto ho fatto nel tweet che mi è valso l'ignorante da parte di Ligori: le destre nazionaliste sono anti-€, perciò tu, che sei no-€, sei di destra (non puoi credere di non essere di destra).

Cioè, ancora, l'ing. dott. Ligori pensa di avermi dimostrato che è vero che le destre (nazionaliste) sono no-€ (ovvero non è uno stereotipo affermarlo), perché è vero che chi è no-€ (come me) è di destra — del resto lo dice A. Spinelli, secondo Ligori…

Il fatto che io sia no-€ è sottinteso: il Ligori è convinto di conversare con un «montato no-€».

L'umile ing. dott. Ligori è convinto che un no-€ debba essere di “destra” perché così dice Altiero Spinelli in persona. Ipse dixit. Questo puzza di argumentum ab auctoritate. Comunque Altiero Spinelli non dice niente del genere15, come spiego nell'Europa di Spinelli e dell'ingegnere.

Per “eliminare” l'errore dovremmo separare le due frasi, cioè decontestualizzarle allo scopo di evitare il nesso dovuto alla loro collocazione nel discorso. Questo l'ho già spiegato nella sezione Quattro spiccioli del post La scappatoia dell'ingegnere. Ma la “cesura logica” che dovremmo immaginare tra «no, è la verità» e «credi di non essere di destra?» è una forzatura innaturale non motivabile. Inoltre… si può fare anche un altro discorso (per i pazienti che arriveranno in fondo.)

Perché mai?

Ho già usato (più volte) l'espressione argomento persuasivo. Ligori, consapevolmente o incosapevolmente, utilizza un modo di “ragionare” il cui scopo secondario è di persuadere con argomenti intuitivamente convincenti e stimolare associazioni d'idee funzionali ai suoi discorsi. Lo scopo primario è, ovviamente, convincere il mondo che lui ha ragione (che lui è parte del Mondo Giusto, del clan dei Giusti, di quelli che hanno capito tutto e fanno scelte Giuste — nel linguaggio di questa “sinistra” le scelte sbagliate sono etichettate come «scelte di “destra”»).

Nel caso specifico vuole convincere del fatto che la posizione no-€ è sbagliata, cattiva, abbracciata da gentaccia: chi è no-€ è certamente di “destra” e poi è in compagnia di neofascisti, vorrà pur dire qualcosa il fatto che tutti i neofascisti siano no-€, mica sarà un caso, no?

Quando si decostruisce questo tipo di linguaggio per estrarre il significato che il messaggio veicola16 non è raro trovare errori logici (di varia natura).

Riguardo al messaggio complessivo: in pratica l'ing. dott. Ligori sta vendendo un prodotto e lo fa usando (incosapevolmente) proprio il tipo di “meccanismi psicologici” che vengono sfruttati dalla pubblicità. Il suo è “demarketing” del “prodotto” no-€, a vantaggio del “prodotto” pro-€.

Un esempio da manuale è un messaggio pubblicitario di questo tipo: «Bevi Gandor, la bevanda scelta dai Campioni della Nazionale».

Lo spot immaginario suggerisce17 che i «Campioni della Nazionale» bevano Gandor (bevanda immaginaria), cioè «Se sei un Campione della Nazionale, allora bevi Gandor» (A⇒B). Ma il messaggio insinua anche che se bevi Gandor, diventi un Campione della Nazionale (B⇒A). Già il solo testo, così com'è, per via di “meccanismi psicologici” che creano una associazione tra bere Gandor ed essere dei Campioni, può funzionare. In situazioni reali, la “suggestione” è rafforzata da altri elementi (non testuali) del messaggio; per esempio nello spot in televisione si può mostrare un “ragazzo qualunque” che beve Gandor, fa dei palleggi eccezionali, tira e riesce a fare gol con Buffon in porta…

Un altro esempio emblematico è proprio citato in apertura dell'ornitoteca Imparo dall'ingegnere:

tutti gli eroinomani si sono fatti le canne, quindi se ti fai le canne diventi eroinomane.18

Questo argomento è sbagliato ed è noto che lo sia, eppure rispunta fuori in supporto delle campagne contro le canne e si trova non raramente in discorsi fatti da chi è contrario agli spinelli. Si vuole creare nella mente dei destinatari un collegamento tra eroina (considerata molto dannosa) e la marijuana, in modo che quest'ultima possa venir demonizzata con decisione.

(Chi ha letto la prima nota potrà trovare qualche altra considerazione.)

Questo tipo di “ragionamenti” persuasivi non sono solo dei tecnicismi per professionisti della pubblicità, del giornalismo d'opinione, per ghostwriter o per i “propagandisti”: compaiono spontaneamente e non di rado nei dibattiti tra persone (al bar, in un talkshow, in una tribuna politica, nel Parlamento, su twitter). Finiscono per essere il modo in cui cerchiamo di “avere ragione”. Vengono usati perché sembrano “buoni”, intuitivamente sembrano convincenti (sono in grado, cioè, di convincere di qualcosa) o semplicemente appaiono “veri” e ovvi. Occorre un certo allenamento al pensiero critico e una certa disciplina mentale per evitarli e capirli, specie mentre si sta discutendo19.

Ligori associa i no-€ alla “destra”, in modo che sia chiaro che pro-€ è una scelta di “sinistra” (perciò buona, secondo le loro cornici), mentre no-€ è una scelta necessariamente incompatibile con l'essere di “sinistra”. Nel linguaggio della “sinistra” (usato come “linguaggio universale”) la “destra” è connotata con i soliti disvalori stereotipici — dire che qualcosa è di “destra“ equivale a dire a un bambino di non toccare, ché è cacca.

Al di là dell'errore in sé e per sé, il “messaggio” di Ligori (per giocare un po') è questo:

I bravi ragazzi non si devono fare di anti-eurismo, sennò poi diventano “destroinomani”.

Un vantaggio nell'usare un linguaggio inferenziale, frasi nelle quali i nessi logici non sono espliciti ma vanno dedotti20, o nel costruire i propri argomenti intorno ad allusioni, ammiccamenti, domande retoriche e ambigue, … è che all'occorrenza si può pure negare che quel significato sia presente21.

Tornando al passaggio da “destra”22 a “neofascisti” (motivato già in “La scappatoia dell'ingegnere”), ribadisco che esso è dovuto fondamentalmente ai due tweet seguenti.

Le allusioni ci sono eccome: Ligori vuole che si associ la posizione no-€ al “neofascismo”. Come è per le tecniche pubblicitarie, si fa leva (inconsapevolmente…) sulla psicologia, non certo sulla logica. Per esempio la domanda del secondo tweet richiama un no per risposta; ma dopo, a quale “ragionamento” vuole spingervi? Quali tesi vuol far “intuire”? Cosa insinua tra le righe (“senza volerlo”)? Che ci sia un qualche tipo di affinità tra l'essere neofascisti e l'essere no-€?23

Chiudo questa sezione come avevo concluso Imparo dall'ingegnere, parafrasando ancora una volta la domanda retorica dell'ingegnere; vedete un po' cosa pensate che se ne possa ricavare: quindi il fatto che tutti gli eroinomani si siano fatti le canne è un puro caso?

Conclusioni… quasi

L'ing. dott. Ligori si vanta un po' troppo di quel che crede di essere grazie alla sua laurea e dei suoi studi in corso. I suoi successi accademici “garantiscono” una bravura settoriale e specifica, ma non dicono niente altro. In particolare non dicono nulla sulle sue qualità morali, sulla sua “onestà intellettuale”, sulle sue competenze linguistiche, sulla sua capacità di comprensione di un testo (non settoriale), sulla sua conoscenza di questioni politiche, economiche, sociologiche… e nemmeno logiche, se le vuole “provare” con degli studi, quelli di ingegneria e fisica, dove in realtà non si studia la logica in modo particolare. (La logica è più una materia di studio di matematici e filosofi.)

L'ing. dott. Ligori vuole convincere il pubblico in ascolto che la persona giusta a cui dare retta è lui e non uno che non si è laureato in fisica. Forte del fatto che molti (anche tra coloro che sono suoi compagnucci di trolling) o non hanno la voglia o non sono in grado di valutare da soli la correttezza di un testo come questo (nelle parti in cui ha senso parlare di “correttezza” in senso logico), l'ing. dott. Ligori fornisce delle interpretazioni pronte all'uso, ripetendo formulette “giuste” per far vedere intanto che lui sa, e poi per far credere che io abbia violato le «regole della logica».

“Giuste”? Ma in che senso…?

L'ing. dott. Ligori chiama la «relazione» «se A⇒B, allora B⇒A» relazione sbagliatissima. In una nota insinuo che Ligori non sappia la differenza tra stringhe non ben formate (che non possono essere formule) e proposizioni false. Dire che è una “relazione” «sbagliatissima» è due volte sbagliato. Intanto perché o è sbagliata, o non lo è. Non può essere un po' sbagliata, molto sbagliata, sbagliata così e così… È logica binaria, ing. dott. Ligori, no? Me lo insegni tu che tutto si riduce così…

Ma poi che vuol dire che è «sbagliata»? Si tratta di una proposizione (meglio che chiamarla «relazione») giusta; cioè, come detto, è una proposizione (non atomica) che rispetta le regole sintattiche del linguaggio della logica proposizionale. Quindi è corretta.

No un attimo. Non può essere giusta: è un «errore/orrore logico», dice Ligori… Non sintatticamente però… In che senso allora lo sarà…?

La domanda da farsi è magari se sia vera o falsa. Forse con «sbagliatissima» l'ing. dott. Ligori voleva proprio dire che è «falsissima» — espressione tecnica di tutte le logiche binarie che finiscono per avere quattro possibili valori: verissimo, vero, falso e falsissimo…

Accontentiamoci di pensare che con «sbagliatissima» e con «errore/orrore logico» abbia voluto dire che è falsa.

Ma è vero che è sempre falsa?

No, naturalmente. La «relazione» un po' impropriamente (non credo che un “logico” approverebbe l'uso di questa notazione per esprimere questo concetto24) dice che, “data per vera la premessa A⇒B, non è possibile inferire che debba essere vera anche la conclusione B⇒A”.

Tuttavia, ciò non vuol dire che è certamente falsa. Però per essere certamente vere entrambe deve essere vera A⇔B. Questo lo sa anche il Ligori che in modo del tutto superfluo25 spiega che «A⇒B non implica B⇒A o sarebbe A⇔B».

Si dà il caso che (A⇔B) ⇒ ((A⇒B) ⇒ (B⇒A)) sia una tautologia, cioè è sempre vera per tutti i valori di A e B. A sua volta questo significa che se A⇔B è vera, allora ((A⇒B) ⇒ (B⇒A)) è vera. Errore/orrore logggico!

Se accettiamo come vera A⇔B, quello che ha detto l'ingegnere e che lui stesso ha chiamato errore/orrore logico, è banalmente vero, dal punto di vista logico. Ma “politicamente” non è detto che sia accettabile. Infatti vorrebbe dire che è vero che sei della destra (nazionalista) se e solo se sei no-€. L'errore del Ligori non c'è più… ma c'è un errore/orrore politico.

Se avesse voluto sostenere che A⇔B è certamente vera, non si sarebbe lamentato e invece di dirmi ignorante per aver scritto una cosa vera secondo le sue premesse, avrebbe dovuto dire: certo, è proprio così, perché infatti A⇔B è vero.

Io non accetto A⇔B come premessa, per questo uso il sarcasmo per mostrare quello che, rifiutando la premessa A⇔B, porta all'errore logico trattato, cioè che Ligori pensi che non è uno stereotipo che le destre (nazionaliste) siano per l'uscita dall'euro perché io, che sono no-€, non crederò mica di non essere di destra

Visto che sbotta e parla di «relazione sbagliatissima», dobbiamo concludere che anche Ligori non accetta A⇔B come premessa. Ma allora ritorniamo all'errore logico dell'affermazione del conseguente e alla sua incapacità di capire che quando ho scritto «cioè dx nazionaliste son anti€ => (anti€ => sei di dx)» stavo riportando quanto da lui appena affermato…

Sicuramente stiamo parlando con un esperto e rigoroso pensatore che riesce ad applicare il suo profondo senso critico tanto alle persone con cui fa divertire l'amico Ostilio, quanto a sé stesso e alle sue finissime convinzioni, sostenute sempre con garbo, naturalezza e, ovviamente, tanta umiltà26 e soprattutto tantissima “onestà intellettuale”.

Ah, quasi dimenticavo la tabella di verità per la tautologia.

A B A⇒B B⇒A A⇔B (A⇒B)⇒(B⇒A) (A⇔B)⇒((A⇒B)⇒(B⇒A))
F F T T T T T
F T T F F F T
T F F T F T T
T T T T T T T

Qualche altra osservazione (per i pazienti!)

Il seguente mi sembra uno sforzo onesto di descrivere il semplice e strano mondo politico dell'ing. dott. Ligori, cercando di incastrare il maggior numero di sue affermazioni:

In questo mondo sono vere le seguenti proposizioni:

  • I neofascisti sono no-€.
  • La destra nazionalista (l'insieme formato dalle destre nazionaliste) è no-€.
  • I no-€ sono di destra.

Tra le altre, sono false le seguenti:

  • Se sei no-€, allora sei di destra nazionalista.
  • Se sei no-€, allora sei neofascista.27

La seconda proposizione vera è (chiamiamola così) la “tesi Campana”, che Ligori conferma con «Appunto». (Ricordate: alla mia obiezione Ligori conferma dicendo che non è uno stereotipo: tu sei di destra — per il fatto di essere no-€.)

Ma in questa rappresentazione del mondo politico di Ligori, mentre è vero che tutti i no-€ sono di destra, è falso che tutti i no-€ sono di “destra nazionalista”. Cioè, prima ancora di arrivare all'errore logico già raccontato, si trova che il Ligori si è “connesso” con la “tesi Campana” sostituendo “Destre Nazionaliste” (un sottoinsieme delle “destre” per le quali è falso no-€⇒D.N.) con “destra”, in modo da usare l'affermazione «se sei no-€, sei di destra», vera secondo l'autorità spinelliana (nel diagramma se ne tiene conto facendo in modo che l'area no-€ sia tutta contenuta nell'area “destra”).

Se avesse detto: «Credi di non essere di destra nazionalista? Ti sbagli», avrebbe detto in pratica che io, essendo no-€, sono certamente di destra nazionalista, il che è, come detto, falso (perché ci sono no-€ che, pur essendo di destra, non sono di destra nazionalista).

Diventa vero solo se il cerchio rosso va a coincidere con l'ellisse blu; il che porterebbe a: sei no-€ se e solo se sei di destra nazionalista.

Allora come definirebbe Ligori quelli che sono di “destra” ma non sono no-€? Reazionari? Ma abbracciano l'€, il loro sguardo è volto al “progresso” dell'€, come la “sinistra”, che non può essere no-€ (il Ligori ha insegnato a Dossena che non può considerarsi di “sinistra” perché è no-€: l'area no-€ è infatti tutta dentro la “destra”). Del resto non possono essere di sinistra per il solo fatto che non sono no-€… Però, perché mai dovrebbe considerarli reazionari? Ligori sostiene che reazionari = destra, perciò non esiste la destra progressista. Ne segue che la “destra” è sempre reazionaria, anche quando non si oppone al mutamento (politico, economico, sociale)… Solo la sinistra può essere progressista. Il progresso è bene, evviva il progresso, quindi evviva la sinistra, abbasso i reazionari, cioè quelli di destra, anche se sono pro-€… Una specie di neolingua all'opera.

Per essere reazionari puri e duri, dovrebbero essere tutti no-€… il che ci porterebbe a tirare il perimetro blu verso il perimetro nero fino a concludere che tutta la destra è reazionaria e quindi in particolare è anche no-€ — la “tesi Campana” era un caso particolare di questa verità: la destra è tutta no-€28. Ma, ovviamente, essere no-€ non significa essere per forza di destra nazionalista… e questo spiegherebbe perché Ligori, collegandosi alla tesi Campana, si guarda bene dal dire che non posso pensare di non essere di “destra nazionalista” e invece si limita a dire «di destra», evitando di richiamare completamente la tesi Campana?

Forse qualcuno vorrà inserire un'eccezione: si può essere reazionari duri e puri ed essere pro-€…? … Tutto per negare che esistano destre progressiste o peggio, per affermare che, se pure esistono destre progressiste, queste sono per forza no-€? Mi sembra un bel po' stiracchiato.

Affermazioni-slogan (assiomi) semplicistici come «reazionari così e colì = destre», «i no-€ sono tutti di destra», i «neofascisti sono tutti no-€», «le destre nazionaliste sono per l'uscita dall'euro», e molti altri, sono stereotipi ideologici e ideologizzanti — un prodotto che purtroppo è sempre più abbondante in certa “sinistra”.

Giocando un po' con la “struttura” di queste convinzioni, ci si persuade facilmente (secondo me) che è necessario ripensarla per elaborare una visione politica non solo più pragmatica e realistica, ma anche più onesta e umana, che possa veramente portare alla cultura necessaria affinché, nel rispetto di regole democratiche concordate, i processi decisionali abbiano veramente come scopo precipuo quello di fare la scelta che soddisfa il maggior numero di persone e che è, nello stesso tempo, la migliore (hic et nunc) tra le scelte possibili e percorribili.

Persone come Ligori rappresentano, per me, l'ostacolo verso questo orizzonte. Fine della parentesi di filosofia politica.

Concludo con una nota economica-politica: non è che per caso alla base della scelta no-€ ci dovrebbero essere prima di tutto considerazioni di carattere economico e che usare la posizione rispetto all'€ come connotazione di uno schieramento politico (secondo il diteismo imperante) è fuorviante e non aiuta il dibattito sul tema?

Dubito che l'ing. dott. Ligori e persone a lui affini possano cogliere veramente questo punto.

Fine. O no? Dipenderà.

Purtroppo il tempo non mi permette di sintetizzare, limare, revisionare e organizzare meglio il testo. “Segmenti” più brevi potrebbero essere autosufficienti, o quasi. Al solito, le varie divagazioni presuppongono dei destinatari pensanti e con competenze linguistiche adeguate.


  1. Se si fa uso di eroina, si è fatto uso di cannabis. Fai uso di cannabis. Dunque farai uso di eroina. La formulazione in termini statistici/probabilistici non cambia l'errore (nel diagramma di Venn basta mettere il quasi-cerchio “eroinomani utilizzatori di cannabis” tutto dentro l'ellisse “utilizzatori di cannabis”). Questo errore compare realmente e, di solito, inconsapevolemente, nei discorsi contro l'uso della cannabis, allo scopo di accrescere la percezione del pericolo associato al suo consumo. È un argomento puramente persuasivo. Immaginate questa scena: X sta fumando uno spinello. Arriva Y — forse il padre — che scandalizzato sbotta: «ma lo sai che la maggior parte degli eroinomani si faceva di canne alla tua età?!» Se si prende la domanda in senso letterale e fuori dal contesto, non si può affermare che il padre abbia commesso alcun errore logico: sta solo chiedendo se X è a conoscenza di un dato. Ma se non ci si ferma alla lettura superficiale e si contestualizza (Y sta facendo quella domanda a X, sorpreso a fumare una canna), si capisce che Y voleva “suggerire” la pericolosità del fumo come porta di ingresso alla spirale della droga che porta fino al consumo di eroina. Y, il padre, già vede X, il figlio, eroinomane perché si è lasciato suggestionare da cosa dicono le statistiche riguardo il passato degli eroinomani; tale suggestione funziona perché l'errore logico di cui si parla, l'affermazione del conseguente, non è “istintivamente” riconosciuto come tale e ha dunque il potere di influenzare scelte e orientare opinioni. È quest'ultimo effetto che l'ing. dott. Ligori sfrutta (quasi certamente senza intenzione maliziosa, diversa da quella di nutrire semplicemente il suo ego a colpi di «ho ragione io; vinco io; tu ignorante io intelligente» ecc.)

  2. Ci tiene a sottolineare che lui si è laureato (in ingegneria) e ora sta anche seguendo, con successo, fisica. Questo non implica particolare “intelligenza”, termine inafferrabile, né implica altre qualità desiderabili nell'essere umano. Ci dice solo che è bravo in quelle materie (in una certa misura che non conosciamo), però per il resto potrebbe avere difficoltà a comprendere un testo di filosofia, i giochi di parole in una poesia, i significati di un testo letterario… Una laurea (specie in materie scientifiche) non dà nemmeno il patentino di interprete accorto e profondo della politica e della società. L'ing. dott. Ligori, nel momento in cui si vanta dei suoi successi accademici e contemporaneamente ricorda che non ho completato i miei studi in fisica, sta usando, come piace fare a lui, un argomento persuasivo che cela questo tipo di ragionamento: le parole di costui non valgono un fico secco, infatti non è riuscito a laurearsi; io invece mi sono laureato, sono un ingegnere, e sto studiando anche astrofisica, con successo, quindi i miei ragionamenti, quello che dico, sono giusti e valgono molto di più di qualunque cosa scriva quel deficiente (e, aggiungo, di qualunque cosa scriva chiunque non sia d'accordo con lui).

  3. Se qualcuno, secondo me, ha detto “il cielo è blu, quindi tutto il blu è cielo” e io gli rispondo “ah, cioè (cielo⇒blu) ⇒ (blu⇒cielo)… se lo dici tu!”, il tizio — se non è stupido — non può dire a me “ignorante, l'implicazione è a senso unico”. Se lo dice, dimostra di non capire una cosa fondamentale, come ho già spiegato nel testo, cioè che “(cielo⇒blu) ⇒ (blu⇒cielo)” sono parole attribuite a lui.

  4. E non sono solo io a ritenerlo. Per esempio giunge alla stessa conclusione anche Luigi Pecchioli.

  5. Il tono e la presentazione su twitter del post sono figli di quell'ignorante gratuito e immotivato (dovuto a un fraintendimento, chiamiamolo così) che è solo la ciliegina sulla torta dell'arroganza ingiustificata e ingiustificabile con cui l'ing. dott. Ligori partecipa al “dibattito” sulla questione no-€ (o quasi certamente su qualunque altra questione).

  6. Non fornisce il link al mio post, ovviamente; così i lettori di passaggio, chi si fidano di lui (per opportunismo dovuto alla similitudine dei punti di vista o altro) e chi pende dalle sue labbra (e magari crede che uno “tanto intelligente” debba essere anche uno straripante di “onestà intellettuale”), hanno solo ciò che lui ha voluto fornirgli per suggerire le conclusioni. In realtà nel testo screenshottato si legge «mettiamo assieme le cose, in base a quello che abbiamo imparato dai tweet di Dario Ligori». C'è un indizio… Ma se non lo ha capito il geniale Ligori, volete che l'abbian capito quelli di cui si circonda e ai quali ha già dato l'imbeccata su come interpretare le cose? Questi non perderanno tempo a verificare: prenderanno per buono il suo verbo.

  7. Per inciso, non è giusto per via di ipotesi taciute. Ma vedremo dopo che parlare di «relazione sbagliatissima», come fa l'ing. dott. Ligori, è sbagliato sotto un paio di punti di vista. (Lo accenno anche in un'altra nota ventura).

  8. Se A, allora B. B. Allora A. Ovvero: se sei di destra (A), allora sei no-€ (B). Tu (io) sei no-€, allora sei di destra. (Credo di non esserlo, come Dossena, ma per l'ing. dott. lo sono…).

  9. Si va dall'ignorante allo schizofrenico; dal deficiente a “uno che non conosce le regole della logica” (quella binaria?… i computer non funzionerebbero se fossi io a progettarli…? e riguardo alla logica proposizionale che è quanto stiamo qui usando?), o «il genio che non capisce un cazzo di logica»; e via dicendo, in modo del tutto trollesco, perché a questo punto è evidente che l'ing. dott. Ligori ha poco altro da dire e sa “ragionare” e ottenere ragione solo in questo modo. (Ma c'è sempre di peggio, per esempio questo.)

  10. Era già capitato un'altra volta e l'esito era stato simile. Non ripesco quei tweet: le bugie dell'ingegnere sono sempre le stesse come è la stessa la sua manipolazione/mistificazione della realtà e la creazione di una “narrazione” parallela in cui lui è il “genio” e io quello che non capisce un cazzo di logica. A niente è valso suggerirgli di evitare di dire che io abbia commesso errori di logica, visto che è falso. Quando gli chiedo dove avrei violato le regole della logica, lui per la «456a volta» sostiene che io abbia affermato «che (A⇒B)⇒(B⇒A)». Duro pinato, aggiunge. E per la «456a volta» gli ricordo che è la codifica di quello che ha detto lui, come spiegato nell'ornitoteca; gli dico che se vuole insistere su «non intendevo dire ciò», può (anche se non corrisponde esattamente al vero — riprendo nel testo questo punto); ma se insiste, come fa, nel dire che io l'abbia affermato… Uso raramente questi aggettivi-etichetta e l'ing. dott. Ligori li ha guadagnati: infimo e vile. (En passant, nel momento in cui gli dico vile, essendo il Ligori in realtà un illetterato, afferma che io non ne sappia il significato… Per Ligori le parole hanno una sola accezione e la sua mentalità militaresca gli dice che «vile» sta per «codardo» e basta; niente Treccani per me, ma dovresti leggerla tu, ing. dott. Ligori. Controlla meglio: ho detto vile e intendevo proprio vile, così come ho detto infimo e volevo dire proprio infimo.)

  11. Ligori è molto preciso e conosce benissimo la logica… Affermare che «se A⇒B, allora B⇒A» è una «relazione sbagliatissima» è per certi versi… sbagliato! Infatti la «relazione sbagliatissima» è corretta, ma falsa (sotto le premesse considerate). Dire che una “relazione” è sbagliata è diverso dal dire che la proposizione è falsa. (Probabilmente Ligori non sa distinguere tra “stringhe non ben formate” e “proposizioni false”). Se avessimo, come premessa, che A⇔B è vero, allora quella che Ligori chiama «relazione sbagliatissima» diventerebbe una banale e inutile proposizione sicuramente vera (parlerò dopo di tautologie), un po' come lo è “se A⇒B, allora A⇒B”.

  12. Ci sono altre storielle adatte ad una sezione dal titolo “Finisce qui. O forse no”. Ci sono altri effetti ironici. Sarebbe quasi doveroso far osservare che dopo il tweet «ti faccio un riassunto», dopo alcuni miei rilievi, dialogando “serenamente” con altri sostiene di avermi detto più volte che lui non ha mai detto le cose che io dico che abbia detto. Spiego già a cosa sono dovute le differenze (destra/neofascismo) prima della sezione Quattro Spiccioli; queste differenze semantiche non rimuovono l'errore logico dell'ingegnere. Il cui sforzo maggiore non è stato fatto per “correggermi”, ma per dire ben altro, come lo stesso suo “riassunto” esemplifica. Come ricorda l'ing. dott. stesso, «replicare stronzate non le rende vere», eppure l'ing. dott. ha continuato a ripetere stronzate, p.es. che io abbia commesso degli errori di logica (formale, proposizionale, “binaria”)… Stronzate a cui qualcuno finisce per credere, visto che l'ing. dott. Ligori si guarda bene dal dare la possibilità di farsi un'opinione da sé. Una certa Paola Milano dice: «Madre degli illogici sempre incinta». Dice anche: «i partiti no-€ sono di destra, tu sei no€: puoi non essere di destra, ma la tua scelta lo è»! Introduciamo un nuovo punto di vista… che nasconde un altro problema: cosa “dimostra” che no-€ è una scelta di destra? Anche qui, sembra quasi che «i partiti no-€ sono di destra» sia una premessa in supporto al fattoide che il no-€ “caratterizza” a “destra”, cioè è una singola scelta di “destra” — altrimenti non si capisce perché lo specifica: sarebbe bastato dire «puoi non essere di destra, ma la tua scelta lo è» (affermazione che ha pure i suoi grossi problemi, ma vabbè). La madre della frase sulla madre degli illogici sicuramente non ha pensato in questo modo, eppure usa la stessa tecnica pubblicitaria — alla fine del testo dovrebbe essere un po' più chiaro cosa intendo. Si tratta comunque di opinioni tutte da dimostrare: non ci sono elementi convincenti per essere d'accordo nel considerarle anche solo plausibili!

  13. Nel post ho “alzato il tiro“ sostituendo “destre nazionaliste” con neofascisti, anche perché al Ligori era tanto piaciuto ripetere che i neofascisti sono no-€(15) e aveva scritto, allusivamente: «quindi il fatto che tutti i neofascisti siano no-€ è puro caso?»(16).

  14. Potranno ben esistere delle destre che non vogliono, anche se nazionaliste. D'altronde il termine nazionalista è piuttosto ampio; nessuno e niente (nemmeno l'esperienza storica o i fatti contemporanei) ci assicura che una moneta propria debba essere per forza un obiettivo di tutti i nazionalismi: l'identità nazionale potrebbe essere ricercata ed esaltata su altre basi e il conio straniero potrebbe essere considerato solo uno strumento economico che non danneggia i valori identitari nazionali esaltati dal nazionalismo in questione.

  15. L'ing. dott. Ligori va ripetendo che secondo A. Spinelli e il Manifesto di Ventotene, chi non è favorevole alla creazione di un'unità europea è di destra. In realtà Spinelli non dice una cosa del genere. Etichetta come forze reazionarie quelle che si oppongono a questo mutamento secondo lui fondamentale, ma le “forze reazionarie” non devono affatto essere di “destra”. Di fatto Spinelli supera il concetto di “destra” e ”sinistra”: esiste solo l'unità europea e ciascuno è definito in base a come si pone rispetto ad essa. Se sei favorevole, sei progressista, se sei contrario, sei reazionario. Togliendo la connotazione, si tratta di etichette, cioè sinonimi per dire “favorevoli” e “contrari” a qualcosa. (La connotazione progressista/reazionario sfrutta le associazioni rispettivamente con il cambiamento positivo, il progresso, e con il non-cambiamento negativo, il rimanere all'età della pietra.) Per Spinelli, Sandro Pertini fu reazionario. In generale, possono esistere forze reazionarie “di sinistra”, così come possono esistere forze progressiste “di destra”. In compenso l'ing. dott. Ligori, evidentemente figlio di quella “sinistra” che è parte in causa del suo stesso sgretolamento politico e pure della sua corruzione ideologica, pensa bene di dire che sia io quello che non sa il significato di reazionario, e tutto perché non ho usato — e a ragione — l'equivalenza reazionario = destra.

  16. Il messaggio interpretato può dare diversi significati. Quello che l'emittente vorrebbe che fosse dominante è, in questo caso, abbastanza chiaro. Lettori diversi possono “negoziare” significati un po' diversi…

  17. Suggerisce perché la verità può essere ovviamente diversa: Gandor è lo sponsor, ma non è affatto detto che i Campioni della Nazionale bevano realmente quella bibita. Lo spot può affermarlo perché c'è un contratto e perché vuol far credere che sia certo

  18. Tutti quelli di destra si fanno di anti-eurismo, quindi se ti fai di anti-eurismo diventi uno di destra…!

  19. Nei corsi di ingegneria e fisica non si apprendono queste cose. Le tecniche di comunicazione e la retorica non sono materie d'esame, come non lo sono i temi trattati dalle scienze cognitive o dalle scienze del linguaggio. Per essere precisi non è materia d'esame nemmeno la “logica”: sapere l'algebra booleana perché entra nella progettazione di un circuito digitale è un po' diverso dal conoscere e sapere usare la logica proposizionale o le logiche modali, ed è pure ben diverso dall'avere confidenza con la logica informale. Quando l'ing. dott. Ligori si autoesalta con la sua laurea in ingegneria e i suoi studi di fisica in corso, sta usando un argomento persuasivo: vuole “suggerire” che le sue lauree provino che lui è bravo e perciò quel che dice è corretto — potrebbe mai sbagliarsi uno tanto intelligente da prendere due lauree in materie considerate ostiche da moltissime persone? Quindi l'argomentatore vuole anche suggerire che a sbagliarsi deve essere chi non è riuscito a laurearsi in fisica…

  20. Il “cervello” è in grado di farlo da sé, senza alcun bisogno di impegno consapevole; la forza di questi meccanismi sta proprio in questo automatismo “inconscio”.

  21. Valga, come esempio, il seguente: il Ligori usa la trita espressione «sciacquati la bocca quando…», e io gli chiedo se consiglia risciacqui all'olio di ricino. Se Ligori risponde «ignoro provocazione che mi dà del fascista» è perché ha capito qualcosa che nel mio tweet effettivamente non c'è. Allora potrei dirgli, con fare piccato e offeso: mostrami dove ti ho detto che sei fascista! Chiedevo solo se pensi che i risciacqui la Donato se li debba fare con l'olio di ricino, invece che con l'olio di oliva, o di girasole, o…

  22. L'oscillazione tra “destra” e “destra nazionalista” invece è del Ligori stesso. Per esempio proprio negli scambi incriminati: non sono le destre nazionaliste ad essere per l'uscita dall'euro? — Appunto / è uno stereotipo / no, è la verità. Credi di non essere di dx?

  23. Sì, non sei neofascista, ma renditi conto: i neofascisti sono tutti no-€… fai tu… Un altro argomento persuasivo che è razionalmente insostenibile ma che tende ad essere intuitivamente accettato. La fallacia (colpa per associazione) è ampiamente sfruttata dalla propaganda — gli esempi contemporanei abbondano.

  24. Nel senso che esiste una notazione più precisa per dire che, sapendo che A⇒B è vera, non si può provare che è vera pure B⇒A (incidentalmente, potrebbe esserlo!). Dovrebbe essere: A⇒B⊢B⇒A è falso.

  25. Superfluo perché parte dal presupposto che io abbia detto Lignottoganglite quando invece, come già spiegato e rispiegato anche a lui, ho detto che lui ha detto Lignottoganglite.

  26. Credo che umiltà voglia dire 1) capacità di ascoltare gli altri e provare a comprenderne le ragioni, 2) riconoscere i propri errori integrando nuove informazioni, o almeno 3) confinare i propri errori addomesticandoli (lascio alla fantasia del lettore l'interpretazione di questa frase…). Qualità che mancano spesso a molti, anche a me; mancano sicuramente sempre a persone come Ligori, il cui unico scopo sembra essere quello di dileggiare/“perculare” (a volte lo chiamano “divertimento”, “ironia”…) con ogni mezzo a loro disposizione, compresa la “cultura” — persino quando non c'è (nel merito di un particolare tema).

  27. Prima che i ligoriani dell'ultimo minuto e quelli dei primi tempi si emozionino troppo: ritornate alla sezione dove spiego l'errore logico e richiamo le motivazioni del passaggio da destra/destra nazionalista a neofascismo.

  28. Stabilito che il perimetro no-€ coincide con il perimetro “Destra” (cioè sei no-€ ⇔ sei di “destra”), qualunque sotto-insieme della destra è, ovviamente, anche lui no-€ (ma, ovviamente, un no-€ non appartiene a qualunque sotto-insieme — è sempre il solito discorso): i neofascisti, essendo “destra”, sono no-€; le destre nazionaliste, quelle razziste, quelle cattoliche, ecc. sono tutte no-€. Non potremmo dire, però, che lo sono le “destre progressiste”, perché siamo giunti alla conclusione che non esiste un simile sotto-insieme: se esistesse, infatti, dovrebbe essere pro-€. Oppure, per salvare capra e cavoli, dovremmo dire che le destre progressiste sono anch'esse no-€… Ottima visione del mondo politico e delle sue categorie descrittive (così svuotate da perdere ogni minimo significato etimologico)…

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