sabato 30 maggio 2015

Sul finire di maggio

Sul finire di maggio, uno zibaldone di pigolii.

Recessione, ah recessione

Ci sono molti aspetti critici nel calcolo del PIL, che è un indicatore impreciso dello stato di salute (economica) del nostro paese. Ma possiamo fare finta di niente. Non si può far finta di niente, però, su due cose abbastanza importanti: 1) una stima di un valore non è il valore corrente e nemmeno necessariamente quello futuro (se la stima non è stata buona…), 2) da un'oscillazione positiva non possiamo dedurre un andamento… Selezionando solo “i delta” positivi potremmo sempre dire che va tutto benone.

In questo sistema economico l'ottimismo (quello che Berlusconi cercava di contagiare in modo grottesco e ridicolo quando parlava dei ristoranti pieni) può avere effetti positivi, forse a breve termine, forse no. Il problema è che l'economia reale può essere in ottima salute, ma se si inceppano i meccanismi finanziari collassa tutto lo stesso.

Saranno fortunati quelli che hanno il loro orto e i loro armenti… e delle armi per difenderli dai ladri…

(Sono in dubbio: è un pigolio sarcastico? A me sembra di no.)

Io non ho padroni

Questo crede che se non sei iscritto a un partito allora non puoi avere padroni. Naturalmente che non sia iscritto a nessun partito è lui a dichiararlo: noi niente sappiamo in proposito — né ci interessa.

Ma avere padroni esattamente che significa? Chi ci dà lo stipendio è nostro padrone? Un partito di cui abbiamo la tessera è nostro padrone? Grillo è il padrone dei candidati? Magari perché questi candidati la pensano diversamente dal cervello dietro l'account Zte e sono invece d'accordo con le idee del M5S, e ciò è possibile solo se Grillo è il loro padrone…?

Nella sua attività anti-M5S Zte ha padroni anche se non sa di averli: fa, per sua scelta e convinzione, il gioco di qualcuno a cui la sua attività fa molto piacere e comodo. Vai Zte, vai! Sentiti libero, illuditi di esserlo, tanto non lo sarai mai, proprio come i tuoi antagonisti!

Ascanio Celestini risponde ad Alberto Bagnai

Celestini è molto bravo. In questo video però non mi ha fatto “piegare” per niente: risponde per ripicca. Sembra un battibecco, una scaramuccia; solo che il post di Bagnai, tolta la saccenza, la grandeur e tutto il resto, ha più contenuti.

La risposta video di Celestini quasi nessuno: Celestini risponde a come Bagnai dice ciò che dice. Prende in giro alcuni difetti noti di Bagnai, tra l'altro senza coglierne il senso nel contesto: per esempio quando Bagnai dice di abitare ai Parioli ecc. è vero sì che sta nutrendo il suo ego e la sua grandeur, ma questo è solo l'aspetto superficiale di quelle frasi. Quello che voleva dire è chiaro, anche perché lo dice esplicitamente lui stesso: sarebbe stato meglio per lui allinearsi, e la sua posizione socio-culturale-economica gli avrebbe permesso di superare indenne la crisi e magari pure di avvantaggiarsene. Ora, io non sto qui a dire che questo sia vero o falso: sto parlando del senso che si evince dalle parole di Bagnai e che Celestini decide di ignorare, preferendo lo sberleffo, che esce benissimo se ci si sofferma sull'aspetto superficiale di quelle e altre affermazioni del niger eques1.

Secondo me la parte peggiore è quando Celestini nega di essere buonista e buono perché in teatro declama sonetti nei quali i suoi personaggi odiano «froci, picchiano negri, […]». Celestini si identifica con i suoi personaggi, o usa i suoi personaggi per stigmatizzare alcuni comportamenti e per parlare di alcuni temi? Nella lettera di Bagnai «buoniste» si riferisce alle «descrizioni del sintomo» (gli umiliati e gli offesi)… e in questo punto, sul Celestini attore, ha ragione più Bagnai di Celestini stesso, perché quest'ultimo deve sapere che i suoi spettatori sanno bene cosa pensare dei personaggi che «odiano i froci» e «picchiano negri», o altrimenti dovrebbe preoccuparsi di fomentare l'odio e la discriminazione razziale e sessuale. Celestini sa che i suoi spettatori sanno. Ma fa finta di niente per poter rispondere ad un paragrafo della lettera di Bagnai.

si può fare un ottimo spettacolo. Io so scrivere e tu sai leggere: ci sono spazi per una collaborazione proficua.

Guido Iodice, autore del pezzo su Next Quotidiano, parla di «toni sfottenti». Ma, come si vede dal “finale”, «toni sfottenti» non significa disistima, né totale presa per il culo. Questa descrizione si addice di più alla risposta di Celestini.

Il riassunto è che la risposta di Celestini non mi è piaciuta, né mi ha fatto «piegare». Come risposta l'ho trovata inadeguata e soprattutto incompleta: si concentra sulle questioni che l'hanno offeso di più come persona, attore, uomo pensante (che evidentemente non è avvezzo al deprecabile stile di Bagnai); per il resto si tratta di sberleffi e sarcasmo. In pratica non ci sono argomentazioni2.

(In merito ho avuto qualche scambio di commenti sotto il video; anche con l'autore Guido Iodice che è uno degli autori di KeynesBlog; un po' da far cadere le braccia.)

Contenitori etichettati

Un contenitore etichettato è un elemento che asserisce qualcosa su un oggetto, senza che l'asserzione sia necessariamente una proprietà dell'oggetto.

Metaforicamente, immaginate una bottiglia con un'etichetta che dice “pericolo mortale: non bere!” (con il disegnino del teschio). Nella bottiglia potete metterci acqua, vino, olio, acqua ossigenata (a 80 volumi), spumante, birra corretta con dell'arsenico, ecc. L'etichetta non descrive necessariamente una proprietà del contenuto, ma può essere usata sia allo scopo di evitare un avvelenamento che di impedire a qualcuno di godere del l'innocuo ma prezioso contenuto.

Nel tweet c'è questa immagine che descrive la genesi del “disadattamento” come conseguenza di un deficit nelle abilità sociali al quale contribuiscono “problemi comportamentali”, “mancanza di conoscenza”, “mancanza di stimoli od opportunità”, “mancanza di rinforzi”. L'immagine è, presumibilmente, presa da qui, ma modificata per associare il “disadattamento” ad un oggetto specifico3.

Il “contenitore” è l'immagine che spiegherebbe la genesi del disadattamento4. La spiegazione viene applicata ad un oggetto specifico senza che ciò ci dica realmente qualcosa di tale oggetto, un po' come l'etichetta “pericolo mortale: non bere!” non ci dice realmente niente del contenuto (dobbiamo prenderne un campione e analizzarlo per sapere come stanno effettivamente le cose).

È solo un modo per offendere qualcuno dandogli del “disadattato”, e magari facendo credere che il “contenitore” di per sé giustifichi tale offesa (c'è una spiegazione…). Basta cambiare l'immagine per dire la stessa cosa di qualcun altro, con lo stesso livello di confidenza.

Per esempio

Nell'immagine c'è “IT”, il pagliaccio di Stephen King, invece di Guy Fawkes (l'autore del tweet originale5 ha una foto in cui indossa il naso tipico dei pagliacci).

In realtà il naso rosso riprende il pigolio del suo compagno di merende, il Male. Il Male lo aveva messo nella forma originale, giusto per dire «disadattato» a un certo jim bob luke. Il Male che perde il suo prezioso tempo a vomitare su twitter non è un disadattato: è un genio!6 A proposito: il Male è anche quello che crede che EC in un testo dal titolo Errata Corrige dimostri che EC è un'abbreviazione di Errata Corrige!

Questo merita una sezione a parte… poi un post a parte… Ma prima volevo far notare come il Male riusi più e più volte, in modo martellante, le stesse immagini; e lo schemetto di sopra non fa eccezione; infatti l'aveva già usato.

Quando uno è analfabeta, dice il Male

Quando uno è un analfabeta funzionale… quando uno non è in grado di capire nemmeno ciò che viene scritto…

Lui, che evidentemente ha corta memoria (con tutte le canne che si fa per terapia non possiamo nemmeno biasimarlo…), sembra quasi non ricordarsi di questo suo tweet:

Comunque gli sarebbe bastato leggere il post Scelta e valutazione di una fonte, dove riprendevo il suo tweet e spiegavo i problemi annessi.

La faccenda è molto semplice: il Male ha usato EC come abbreviazione per Errata Corrige. Un altro utente gli contesta quest'uso. E lui che fa per “dimostrare” che EC è una abbreviazione lecita di Errata Corrige?

Ed ecco il tweet di cui sopra, in cui fornisce il link a un testo che secondo lui usa EC come abbreviazione di Errata Corrige, e dunque dimostra che si tratta di una abbreviazione lecita.

Peccato che in quel testo EC siano le iniziali di uno studente (non dell'autore della pagina) e dunque non ci sia nessuna relazione tra quell'EC e il titolo della pagina.

Ma è pur vero che per poterlo capire bisogna saper leggere, cosa che il Male conferma di non saper fare — o comunque di non essere in grado di capire quel che viene scritto.

Al punto che insiste, sottolineado EC dove compare… non si capisce nemmeno bene cosa sta dicendo: sta perseverando nel suo errore (EC in quel testo sono le iniziali di uno studente, come tutte le altre sigle) o rivoltando la frittata?

Da sospetto analfabetismo funzionale a quasi certezza di analfabetismo funzionale!


  1. Il link al post rende manifeste la simpatia e la stima che nutro per Bagnai…

  2. Almeno una c'è: visto che Bagnai vuole che Celestini parli solo di ciò di cui ha competenza, allora Bagnai deve fare lo stesso, cioè parlare di economica ma lasciare stare teatro e letteratura… Però non funziona molto bene. Un uomo può avere una competenza settoriale (per esempio in economia) e allo stesso tempo essere così colto di letteratura e teatro da poterne parlare con competenza. In linea di principio può avvenire anche il contrario: Celestini poteva essere un appassionato di economia che ha studiato appassionatamente macroeconomia, microeconomia ecc… Ma è molto più facile il contrario: non fingiamo che le competenze necessarie per padroneggiare le due materie siano equipollenti. Comunque qui non vedo nemmeno che c'entri, visto che Bagnai non si spinge mica a dibattere su chissà quali complicati argomenti di teatro e letteratura. Né ci risulta che, basandosi su queste sue conoscenze non settoriali, abbia firmato petizioni, manifesti o appelli per sottoscrivere i quali bisognava essere in grado di capire a fondo certe questioni sul teatro e sulla letteratura che solo gli addetti ai lavori conoscono… Questo l'ha fatto Celestini (se non ho capito male) firmando un manifesto per capire il quale sarebbe stato necessario avere delle competenze in economia. E senza queste, come si può arrivare a prendere la decisione di firmare? Qualcuno ci dà delle spiegazioni, sembrano plausibili, ci convincono e firmiamo. Non è un delitto. Se arriva un economista a farci una tirata d'orecchio non mi sembra nemmeno il caso di perdere tempo a fare un video di risposta in cui nemmeno si risponde alle parti che richiedono effettivamente una risposta, come per esempio l'accenno alla possibile collaborazione.

  3. Un Guy Fawkes spadaccino con il simbolo del M5S sul petto. Credo che l'intenzione generale fosse quella di dire che chiunque sia del M5S è un «disadattato». Pensate che profondità di pensiero e di analisi questi tipi…

  4. Si tratta sicuramente di una ipersemplificazione, ma non ci interessa indagare meglio questo punto.

  5. Si tratta di uno della banda degli onesti (di cui non ho scritto ancora). Si ritrova a volte nello stesso trenino con il Male e altri fini pensatori e scienziati che sono tanto gentili da produrre costantemente del materiale per queste ornitoteche (avessi anche il tempo di usarlo tutto!). Un altro suo account è (mi dicono, ma non ne sono certo) arcanodavvero. Più che “parlare” del disadattamento altrui, dovrebbe riflettere sul significato della sua ossessione per il M5S (se non è professionale): è così pervasiva che la descrizione del profilo è questa: «Considero Grillo un drogato dell'acclamazione che non ha nulla di concreto da offrire» e il tweet fissato sul profilo è «#Grillo: il #M5S è un virus inarrestabile / A questo ritmo tra solo 10.000 anni avrà preso gli 8.000 comuni Italiani». Questa ossessione si ritrova ovviamente nei tweet (di tutte e due gli account). Probabilmente l'unico motivo per cui esiste su Twitter è questo (forse per mancanza di altri stimoli ed altre opportunità?)

  6. Il primo suo pigolio risale al 24 maggio 2014 (alle 17:40 circa): «che dio ce la mandi buona...». È passato poco più di un anno e al suo attivo ha 97100 pigolii; sono circa 266 pigolii al giorno.

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